Radio A. Tecnica
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Autore: Giuseppe Fortunato
È uno strumento capace di ricevere onde elettromagnetiche provenienti da stazioni trasmittenti, amplificarle ed estrarne il segnale modulante a bassa frequenza. È uno dei principali strumenti utilizzati nelle radiocomunicazioni, in modo particolare per la ricezione di segnali a frequenza fonica.
Gli elementi essenziali di una r. sono: un’ antenna ricevente, che capta le onde elettromagnetiche che si propagano nello spazio; il circuito filtrante, che consente di separare il segnale che si desidera ricevere dagli altri segnali captati dall’antenna, provvedendo, così, alla sintonia dell’apparecchio sulla stazione emittente desiderata; un amplificatore a radiofrequenza, che amplifica il segnale prescelto; un apparato di demodulazione, che consente di separare il segnale modulante, al quale è associata l’informazione trasmessa, dalla portante; un amplificatore a bassa frequenza, che amplifica il segnale rivelato; un altoparlante, che funziona da trasduttore convertendo il segnale elettrico all’uscita dall’amplificatore di bassa frequenza in segnale acustico.
Le prime r. erano costituite da un circuito di sintonia per selezionare la frequenza da ricevere e da un cristallo di galena, con funzione di diodo, che consentiva di riprodurre il segnale a bassa frequenza; la ricezione era possibile esclusivamente in cuffia, per la mancanza dell’amplificatore. Si tratta, ormai, di r. che hanno, oggi, solo un interesse storico. La r. moderna è del tipo a supereterodina, nella quale il segnale a radiofrequenza viene miscelato al segnale generato da un oscillatore interno, dando luogo a un segnale con frequenza pari alla differenza tra le frequenze dei segnali miscelati (Modulazione). La frequenza generata dall’oscillatore locale può essere variata in modo che, qualunque sia la frequenza dell’onda ricevuta, la frequenza del segnale ottenuto, detta media frequenza, sia costante, compresa tra 450 e 500 kHz. L’oscillazione a media frequenza viene amplificata e rivelata, il segnale ricavato dal rivelatore viene portato all’amplificatore di bassa frequenza e trasformato, successivamente, in segnale acustico. Quasi sempre la r. è provvista di rivelatore sia per le onde modulate in ampiezza, sia per quelle modulate in frequenza. (Onde elettromagnetiche)
Oggi, segnali audio di qualità paragonabile alle trasmissioni delle stazioni r. vengono trasmessi anche su Internet.
Gli elementi essenziali di una r. sono: un’ antenna ricevente, che capta le onde elettromagnetiche che si propagano nello spazio; il circuito filtrante, che consente di separare il segnale che si desidera ricevere dagli altri segnali captati dall’antenna, provvedendo, così, alla sintonia dell’apparecchio sulla stazione emittente desiderata; un amplificatore a radiofrequenza, che amplifica il segnale prescelto; un apparato di demodulazione, che consente di separare il segnale modulante, al quale è associata l’informazione trasmessa, dalla portante; un amplificatore a bassa frequenza, che amplifica il segnale rivelato; un altoparlante, che funziona da trasduttore convertendo il segnale elettrico all’uscita dall’amplificatore di bassa frequenza in segnale acustico.
Le prime r. erano costituite da un circuito di sintonia per selezionare la frequenza da ricevere e da un cristallo di galena, con funzione di diodo, che consentiva di riprodurre il segnale a bassa frequenza; la ricezione era possibile esclusivamente in cuffia, per la mancanza dell’amplificatore. Si tratta, ormai, di r. che hanno, oggi, solo un interesse storico. La r. moderna è del tipo a supereterodina, nella quale il segnale a radiofrequenza viene miscelato al segnale generato da un oscillatore interno, dando luogo a un segnale con frequenza pari alla differenza tra le frequenze dei segnali miscelati (Modulazione). La frequenza generata dall’oscillatore locale può essere variata in modo che, qualunque sia la frequenza dell’onda ricevuta, la frequenza del segnale ottenuto, detta media frequenza, sia costante, compresa tra 450 e 500 kHz. L’oscillazione a media frequenza viene amplificata e rivelata, il segnale ricavato dal rivelatore viene portato all’amplificatore di bassa frequenza e trasformato, successivamente, in segnale acustico. Quasi sempre la r. è provvista di rivelatore sia per le onde modulate in ampiezza, sia per quelle modulate in frequenza. (Onde elettromagnetiche)
Oggi, segnali audio di qualità paragonabile alle trasmissioni delle stazioni r. vengono trasmessi anche su Internet.
G. Fortunato
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Bibliografia
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Come citare questa voce
Fortunato Giuseppe , Radio - A. Tecnica, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (22/12/2024).
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